VIAREGGIO. È stato rinviato all’8 maggio lo sfratto per una famiglia che abita in un appartamento al primo piano di via Rosmini 4. Quello sarà il giorno definitivo, niente più rinvii né proroghe: l’ufficiale giudiziario si presenterà accompagnato dalle forze dell’ordine e lo sfratto verrà eseguito.

Intanto, questa mattina (5 aprile), l’incubo di ritrovarsi in mezzo a una strada è stato scongiurato dalla famiglia composta da 4 persone: padre imbarcato su un peschereccio, moglie disoccupata, una figlia ventenne che nel weekend lavora come cameriera per pagarsi gli studi e un altro figlio trentenne disoccupato.

L’ufficiale giudiziario si è presentato insieme ai proprietari di casa intorno alle 9 e 30 davanti all’entrata del palazzo di via Rosmini per notificare lo sfratto agli inquilini. Ma davanti a sé trova la strada sbarrata: una trentina di attivisti del Comitato “Unione Inquilini” e la neonata “Brigata Sociale Antisfratto” fermi sul pianerottolo dell’ingresso, a formare una barriera che impedisce all’ufficiale di salire al primo piano per la notifica. E così per la quinta volta lo sfratto per morosità è stato rinviato.

Sul posto arrivano anche gli agenti della Digos che identificano i ragazzi dei comitati (adesso le loro singole posizioni sono al vaglio della polizia, non è esclusa la denuncia per interruzione di pubblico servizio per chi ha fisicamente impedito all’ufficiale giudiziario di entrare nello stabile).

Intanto si avvia un briciolo di dialogo, si cerca una soluzione tra gli attivisti e l’ufficiale giudiziario. Tutto questo mentre marito e moglie si affacciano di rado sul terrazzo del primo piano, dietro lo striscione “I diritti non si sfrattano”, tengono le orecchie tese e si imbattono negli sguardi dei proprietari di casa, fermi in strada, anche loro in attesa di vedere riconosciute le proprie ragioni. Niente da fare, fra comitati e l’ufficiale giudiziario è un muro contro muro che si protrae per qualche ora. Alla fine la decisione dell’ufficiale: sfratto rinviato all’8 di maggio.

“L’Unione Inquilini” e la “Brigata Sociale Antisfratto” lasciano via Rosmini per andare davanti al Municipio e denunciare per l’ennesima volta il disastro sociale rappresentato dall’emergenza abitativa. I ragazzi rimangono fuori, attaccano striscioni e accendono un fumogeno rosso: non c’è nessuno con cui parlare, come non c’era nessun rappresentante delle istituzioni o un assistente sociale davanti allo stabile di via Rosmini 4, qualche ora prima.

“La latitanza delle istituzioni e degli assistenti sociali è vergognosa – attacca Michelangelo Di Beo segretario dell’ Unione Inquilini -. Il Comune era a conoscenza di questa fragile situazione familiare ma non ha mosso un dito. L’ufficio casa continua a essere nel caos più completo e le nostre organizzazioni si sostituiscono alle istituzioni per cercare di non mandare delle famiglie in mezzo a una strada”

Di Beo annuncia che denuncerà gli organi istituzionali di competenza per la violazione del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali ratificato nel 1977 che obbliga ogni Stato a tutelare il diritto alla casa e il passaggio da casa a casa in caso di sfratto.

 

 

 

 

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